La serie “Racconti da…” prende avvio per caso durante un’estate di anni fa, quando distesa in spiaggia, al lago, inizio a fotografare (con lo smartphone) le persone accampate poco più in là. Nel mio immaginario i teli da bagno, così come i lettini, i materassini, i canotti, le stuoie, diventano presto isole, solitarie o riunite in arcipelaghi, zattere alla deriva in cui la fauna umana ferragostiana si rifugia, si abbarbica, nell’intento di sottrarsi alla massa.

Nasce così una prima raccolta, cui do il titolo di “Racconti da un asciugamano”, integrata presto da scatti nuovi eppur simili, immortalati questa volta durante le mie escursioni in bicicletta, sempre attorno al lago. L’idea ha un discreto successo, cosa che mi spinge ad indagare altre situazioni, altri comportamenti, altri temi, per fissarli nell’istante, sempre e ancora, e raccontarli. Ovviamente a modo mio.