Mi hai accolta quando non avevo dove andare, hai lasciato che io facessi di te il mio rifugio, mi hai protetta nei momenti difficili e mi hai dato forza quando pensavo non averne più. Sei stata complice delle mie gioie, custode delle mie lacrime, fiera dei miei successi, inflessibile con le mie incertezze. Hai osservato le trasformazioni mie e dei miei cari, hai esultato delle nostre vittorie e sospirato le nostre stesse speranze. Hai tenuto strette le mie emozioni, mi hai difesa dagli sguardi di chi si è arrogato il diritto di farsi gli affari miei, hai lasciato che il veleno delle lingue scivolasse via come acqua e reso meno amare le lente rinascite. Mi hai visto andare mille volte, e mille volte tornare, ogni volta più saggia, ogni volta più leggera. Mi hai dato sicurezza quando fuori c’era bufera, mi hai dato riparo dal vento freddo della sera, sei stata sollievo alla mia stanchezza e l’abbraccio che desideravo ricevere nel mio bisogno di calore. Luogo al mondo più prezioso di te non potrebbe esserci – se non dentro me stessa.
Da domani, dicono, piano torneremo a riavere un po’ della nostra vita, quella là fuori, e un po’ della nostra libertà, quella che non sapevamo ancora di avere. Da domani, dicono, piano potrò tornare ad abitare il mondo – tra responsabilità, coscienza, riconoscenza, desiderio e passione.
Non saranno più le tue mura a trattenermi, a costringermi in questa lunga primavera. Ovunque io sarò, tu – però – sempre con me, dentro di me, ci sarai.
domenica 3 maggio 2020
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