Un pizzico di case. Una manciata di anime. Generosità quanto basta. E un lockdown che rimescola le esistenze ai piedi delle montagne, mettendo in evidenza luci ed ombre, materialità e inconsistenze, contrasti e sfumature, mani tese e porte chiuse.
Io ti ho visto così, paese mio – da bordo campo, perché alle volte anche alle riserve è dato il potere di ribaltare il risultato. E chissà se con il fischio d’inizio di domani, la partita potrà davvero chiudere questo campionato dell’assurdo. Una cosa è certa: non avremo né vincitori, né coppe, ma solo l’eco e l’amarezza di un autogol che l’uomo, da ogni angolo del terreno di gioco, è stato capace di segnare a suo sfavore, tifando per se stesso anziché per la squadra.
Il pubblico lasci le tribune. E rifletta.
domenica 17 maggio 2020
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